30/06/14

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29.6.2014, Yondan.

Una dedica e una manata di ringraziamenti.

La prima, a te che te ne sei andata troppo presto. Sabato pomeriggio sul tatami continuavo mentalmente a ripetere il tuo nome. Tra qualche mese avrò dimenticato che giorno era ieri, ma il ricordo di quel 18 aprile non se ne andrà mai. Volevo chiudere in bellezza e credo di aver praticato il mio miglior aikido di sempre: per te.


In ordine sparso i thanks to...

A papUà, che mi veniva a prendere a Milano la sera tardi per riportarmi a casa, quando i miei unici mezzi di trasporto erano autobus e metropolitana. Primavera, estate, autunno, inverno.

A mammUà, che cucinava prima e dopo l’allenamento: a qualunque ora tornassi, a tavola c’era sempre qualcosa di pronto. La stessa persona che rammendava, lavava e stirava i keikogi. E che negli ultimi anni ha più volte rimesso a nuovo le hakama.

Al mio Maestro. Che visto dove il forte vento ha portato alcuni dei suoi, qualcosa da ridire secondo me l’avrebbe. A 19 anni dalla sua morte, ancora oggi a chi mi domanda “chi è il tuo Maestro?” rispondo “Claudio Bosello”.

A quel Maestro che ho incontrato 9 anni fa e che mi ha mostrato che un altro aikido è possibile. Qualcuno ieri mi ha detto che gliel’ho ricordato. Una brutta copia, mi rendo conto, ma è stato il commento che più mi ha fatto piacere.

A chi si allena al Wa No Seishin dojo, progredendo ogni giorno, obbligandomi a mettermi continuamente in discussione. Perché le cose vanno fatte se funzionano, non perché lo dico io. Ogni volta che emigro, al rientro ricordo che tra avere o non avere capito perché si esegue un movimento c’è l’abisso. Voi non affogate...

A quel Maestro di Ivrea che ha sempre parole di stima nei miei confronti. E che ieri era anche più contento di me.

Ad alcuni amici ar.ma.ti. Quei 3 che al parchetto, tra una zanzara e l’altra giocano a Batman, all’israeliano incazzato o rifiniscono l’Aikitraining in da Uàuse. Tutto, se fatto bene, aggiunge valore alla pratica altrui.

Ad altri amici ar.ma.ti. Quelli che scrivono di trazioni. E quello che “se ti fermi all’autogrill ti danno il 6° dan”. Lo stesso che i miei ringraziano per i pressure test.

Al compagno di merende liberista: se oggi il mio koshinage è quello che è lo devo a te. Idem il fatto che esistano aikidoka in erba che sanno cos’è un single leg.


22 anni. Una vita sul tatami, tra alti e bassi. Grazie di cuore a tutti.

08/06/14

Ivrea 2014 - Esami

Di ritorno dallo stage dei Maestri Benso e Fiscella, con 3 nuovi graduati:

- Daniele, 3° dan;

- Gianluca, 2° dan;

- Andrea, 2° kyu.

Bella!