15/02/12

René Van Droogenbroeck

Mi informano che il Maestro è morto ieri mattina (14 febbraio).
Sono senza parole...


Adieu, Sensei.

11/02/12

Itay Gil

Le due mani lavorano insieme, mu kamae, guardia dissimulata...



...l'importanza di irimi, e "prendere ura" come priorità...



05/02/12

Osawa Sensei (5 febbraio 2012)

Seconda giornata che non ha deluso le attese.

Lavoro incentrato su ryotetori, katateryotetori e yokomenuchi: kokyunage, iriminage, tenchinage e ikkyo presentati, come ieri, in diverse varianti.

Ho apprezzato il fatto che venisse proposto un numero di tecniche superiore alla media a cui siamo solitamente abituati agli stage. Mi è capitato anche recentemente di passare un'ora e un quarto a fare ikkyo: nello stesso intervallo di tempo il maestro ne fa studiare almeno una decina... Aspetto che, a sentire alcuni commenti, ha fatto storcere più di un naso.

Sicuramente torniamo tutti a casa con diversi spunti interessanti. E come sempre, il lavoro maggiore non va fatto allo stage, ma nel proprio dojo nei mesi a venire.


Oggi mi hanno purtroppo anche informato dell'infame malattia che ha colpito un maestro che seguo da pochi anni, ma verso il quale nutro una stima profonda: un uomo fantastico, per quello che ho potuto verificare con mano nelle occasioni in cui ci siamo incontrati. Un signore di altri tempi che a quanto pare non riuscirà a vincere la sua battaglia più importante.

Di lui parlavo giusto qualche settimana fa agli amici più cari: dicevo loro che non potevano perdersi il suo prossimo stage. A differenza di quanto pensavo fino a 'stamattina, invece, non avrò più la fortuna di rivederlo.

Grazie Maestro, è stato un onore.

04/02/12

Osawa Sensei (4 febbraio 2012)

Pomeriggio interessante al Saini, per il primo di due giorni di stage col maestro Osawa.

Mai praticato con lui fino ad oggi: l'avevo nel mirino da un po', e non potevo perdermelo proprio quando è la montagna a venire da Maometto.

Hayato Osawa, 61 anni, c.n. 7° dan Shihan, figlio del più che noto Kisaburo che studiò con O Sensei e fu per una decina di anni dojocho all'Hombu Dojo.

Primo raduno targato Aikikai d'Italia per il maestro: a quanto pare non ero il solo ad aspettarlo, visto il copioso numero di aikidoka di "altra provenienza" (un sacco le facce note che di solito becco...altrove...).

E' stato proposto un lavoro accessibile a tutti, fondamentalmente su katatetori e shomenuchi: ikkyo, nikkyo e sankyo in diverse varianti, iriminage e kotegaeshi. Interessante il parallelo tra soto-kaiten e uchi-kaiten.

Molti i punti in comune con la pratica "Hombu Style" a cui la maggior parte dei presenti è abituata da sempre.
Poche le differenze, probabilmente concentrate tutte nei movimenti essenziali del maestro. In qualche frangente - sto pensando a due varianti di sankyo - ho trovato più di una similitudine col lavoro tecnico che propone un noto sensei...caucasico.

Una delle poche volte in cui non mi lamento di qualcosa: vedremo domani, ma se il buongiorno si vede dal mattino...