Pensieri sparsi e ignoranti di ritorno dal WE forlivese...
- Luca, Sandan: bella! E hallelujah.
- Andrea, Shodan. Presentarsi all'esame senza aver compilato i moduli da mandare a Roma e all'Hombu Dojo: fatto.
- A scrivere che mi sono piaciute le loro prove sembrerò di parte. Considerati i commenti educati che faccio durante i nostri esami casalinghi, col cazzo che sono di parte.
- Domenica non ho lacrimato sangue (quasi...quell'uchikaitennage me lo ricorderò a lungo: i prossimi hanmihantachiwaza qualcuno li farà sui ceci).
- Sempre domenica, bravi tutti. Se faccio mente locale e ripenso agli ultimi che avevo visto prendere un grado dan, quest'anno non mi è andata di traverso la sobria colazione. Salta all'occhio la differenza tra chi ama vincere facile - primo, secondo, terzo e quarto dan necessariamente sull'unico tatami che calcano per tutto l'anno - e quelli che muovono il culo e vanno a farsi giudicare da altri. Discorso accennato anche il giorno prima a cena.
- A proposito di colazione: il pasto più importante della giornata! Ma dopo un cappuccino e 4 brioche (vuota, mirtilli, cioccolato (2)), iniziare la lezione con un tenchinage senza proiezione te lo raccomando...
- Manuela: che preparazione i suoi allievi. Uno stimolo per me.
- Daniele, il padrone di casa: non trovo le parole per descriverlo. "Un grande"? E' comunque riduttivo. Grazie di tutto.
- Il Maestro Raineri: chevelodicoafare? Le considerazioni giuste al momento giusto. Sempre.
- Doveroso citare anche chi il grado se l'era guadagnato in precedenza a Rho: Giuda, Nick, Federico, Giovanni e Daniele, il più giovane kyu sfornato finora.
- Ultimo: 300 km per mangiare gli unici 2 tiramisù della settimana, quando 3 giorni prima abbiamo fatto esami e festino di fine anno accademico. Infami, me la sono segnata.
P.S. Oggi è morta Pat Summitt.
When you choose to be a competitor you choose to be a survivor. When you choose to compete, you make the conscious decision to find out what your real limits are, not just what you think they are.
Competere, o mettersi alla prova per chi pratica una disciplina come la nostra. Scoprire i tuoi reali limiti...
28/06/16
05/06/16
Muhammad Ali
Ali è stato quello che rappresentava: ha dovuto praticamente rinunciare al suo titolo ed è finito in prigione per quello in cui credeva. Si è opposto a tante cose, ha fatto sentire la sua voce in un periodo in cui per un afro-americano era difficile anche solo camminare per strada. Senza di lui io non sarei qui come atleta, non potrei entrare in un ristorante o andare dove i neri non erano ammessi. Un uomo che ha sacrificato così tanto della propria vita sapendo che avrebbe reso migliore quella delle generazioni successive.
(LeBron James)
(LeBron James)
Etichette:
Boxe
Iscriviti a:
Post (Atom)